Prima Affiliazione

LA PRIMA AFFILIAZIONE DELL’ U.S. CURINGA

Era l’immediato dopoguerra e l’Italia intera era impegnata nella sua ricostruzione materiale perché le macerie erano diffuse dappertutto, anche da noi.

Si rendeva necessario avviare ogni attività civile e sociale in  modo da sollevare la popolazione dall’assoluta disperazione.

Era un costante rimboccarsi di maniche per cercare di guadagnare fiducia nella vita, entusiasmo nel lavoro ed uscire da quella situazione di morte che la guerra aveva disseminato dappertutto.

Il Calcio in tutto questo ha dato sicuramente il suo contributo ed in Curinga, ‘anno dopo la fondazione della prima” Lega Calcistica Calabra” del 23-9-1945, si decide il primo affiliamento della squadra Calcio al   “Campionato Propaganda” che consentiva, attraverso la sua vittoria, l’accesso al Campionato di Prima Divisione da poco istituito nella Regione Calabria.

Il primo Campionato Propaganda viene affrontato dal Curinga nell’anno 1946/47 e la vede vincitrice mentre nello stesso anno, la vicina “Vigor Nicastro” riesce a vincere il Campionato di Prima Divisione.

L’entusiasmo di tale vittoria raggiunge anche il nostro Paese che, avendo vinto il suo Campionato, decide l’anno successivo (Campionato 1947/48), l’iscrizione e la partecipazione alla Prima Divisione.

L’idea è stata messa in atto da giovani volenterosi nonché appassionati di calcio, coadiuvati e sostenuti in questo, da tutte le forze sane della comunità Curinghese.

Al Campionato Propaganda affrontato dalla Squadra di Curinga partecipano i seguenti giocatori del luogo: DeSando Tommaso; Perugino Giuseppe; Sgromo Vito; Calvieri G.Battista; Mazza Giuseppe; Perugino Giulio; Trovato Vito Giuseppe.

 La rosa dei giocatori veniva completata dai seguenti Nicastresi:

 Pileggi; Gatto; Malerba; e le riserve Canzonieri Nando; Farina; Mercuri; Lodeto, le cui apparizioni si limitavano solo alle partite amichevoli che il Curinga si trovava in quel periodo a sostenere.

Si racconta di pubblico caloroso e oltremodo numeroso perché forte e diffusa era la passione per il calcio non solo tra i giovani e gli anziani del tempo ma, anche e soprattutto tra i bambini e le donne madri di famiglia e non.

Le prime ragazze che andavano a vedere le partite erano delle studentesse che, passando dal “Passo” venivano apostrofate con epiteti dagli anziani.

Dopo pochi anni, diventò normale che al campo sportivo andassero parecchie donne a sostenere con passione la squadra del paese.