IMMAGINI ANNI 40.50

iMMAGINI UNICHE DELLE oRIGINI DEL

cALCIO A cURINGA

Gli Inizi

STORIA DEL CALCIO.


   Per ricostruire la storia della nostra “Squadra di Calcio ” è necessario ricostruire prima la storia dello “Stadio” di Curinga e seguire, per quanto è possibile, l’evoluzione di tale rettangolo di gioco che, nell’arco degli anni ha subito diversi modi d’uso nonché successivi ampliamenti, modifiche e ristrutturazioni.

LA STORIA RACCONTA:

  Proibite severamente le Tumulazioni nelle Chiese (Sec.XVIII), anche Curinga dovette seguire questa disposizione provvedendo a costruire un Cimitero ubicandolo, secondo quanto stabilito dal Regolamento di Polizia Mortuaria, in zona lontana dal centro abitato (5 Km) o, in alternativa in zona separata dal centro “da gravi ostacoli”. (Riferimento Curinga recuperi di storia e di vita sociale di Don A. Bonello).  Fu questo il motivo per cui, costretti ad abbandonare le   Tumulazioni negli antichi Cimiteri di Curinga, qui di seguito elencati,

 1 Cimitero della Chiesa di S.Andrea Ap.
 2   ”      di S. Elia
 3   ”      ”  S.Nicola attuale Chiesa dell’Immacolata
 4   ”      ”  S.Giuseppe
 5   ”      ”  S.Francesco di Paola
 6   ”      ”  S.Maria delle Grazie
 7   ”      ”  S.Maria del Soccorso.

si destinò come iniziale posto di sepoltura (1870) il terreno    comunale sito al Piano Delle Aie , esterno (anche se di poco) all’attuale Campo di gioco ,lì dove esiste ancora la nicchia della Madonna dell’Immacolata (dietro gli attuali spogliatoi).

A quel tempo la zona era veramente separata dal centro abitato da veri ostacoli.

 I defunti lì sepolti furono successivamente trasferiti nel   Cimitero attuale inaugurato ufficiosamente il 3-3-1887 ed ufficialmente il 2-11-1888 e fu arricchito subito dopo dalle Cappelle delle Confraternite Immacolata 1889 e Carmelo 1902 nonché da quella della Società Operaia nel 1917.

 Fu così che lo spazio di Tumulazione, recintato in modo    precario con tavole, venne finalmente liberato da tali incombenze ed adibito definitivamente a spazio di uso comune.

 L’ubicazione periferica, la mancanza di attrezzature sportive (anche le più rudimentali), la poca disponibilità di “tempo libero” nei giovani dell’epoca, fecero sì che tale terreno, paludoso per sua natura, divenisse inizialmente pascolo. Fu solo intorno agli anni ’20 che tale spazio cominciò ad essere utilizzato come campo da gioco e luogo presso il quale gli appassionati di sport si riunivano per disputare le loro prime partite di calcio.

Succedeva spesso che tali partite si svolgessero proprio mentre le “mucche” pascolavano sullo stesso terreno ed era arduo (raccontano gli anziani) convincere il proprietario a portare i suoi animali a pascolare altrove anche perché, chi giocava al pallone, era considerato solo un perditempo e come tale, godeva di poca reputazione non solo dai cosiddetti ” massari” ma anche dalla gran parte della popolazione