Zio Peter Racconta
Zio Peter “Pietru de ‘ngiuanna” Racconta
La Mia storia:
Oggi mi chiamano Zio Peter, una volta, ero per tutti “Pietru de Ngiuanna” e vivevo a Curinga, ultimogenito della numerosa famiglia de “Ntuoni”, emigrato in America assieme a mia moglie “Angilina” e a mio figlio “Peppiniegghu” nei lontani anni ’60.Ricordo ancora mia madre disperata e in lacrime alla stazione mentre mio padre, con un nodo alla gola cercava di rassicurarla dicendole che un giorno sarei ritornato “Riccu”.Il viaggio sembrava interminabile quando finalmente scorgiamo il simbolo della nostra nuova terra: la Statua della Libertà. Mio figlio, che aveva solo dieci anni, è rimasto per parecchio tempo disorientato, per i problemi linguistici, e perché ancorato mentalmente a quanto era stato strappato: i parenti, la scuola, i compagni, i giochi I primi anni trascorsero all’insegna di duro lavoro, sacrifici ed immancabili umiliazioni riservate agli emigranti.Poi il tempo è volato: la famiglia è cresciuta con altri due figli e dalla piccola unica stanza, con vari passaggi, siamo arrivati alla grande casa di proprietà; dagli iniziali umili lavori ad un’occupazione di rilievo raggiungendo così l’agognato riscatto sociale.In cuor mio, nonostante l’inserimento sociale nella nuova realtà, non è mai venuto meno il desiderio di ritornare nella mia terra tenendo fede alla promessa fatta a mia madre. Non ho mai dimenticato di essere Italiano … Calabrese … CuringheseTutto questo ho cercato di tramandarlo anche ai nipoti americani. Al primo nipote Peter junior, raccontavo di essere curinghese e gli parlavo in una lingua che era diversa dalla sua. Ripeti dicevo: Cassalora, mbrocca, bumbuliegghu, trungari, salici, sculapasta, seggia, cucchjarina e lui, storpiando la pronuncia, ripeteva tra le tante risate di tutta la famiglia. Gli dicevo….un giorno ti porterò a Curinga, il paese dei nonni di tuo padre …., vedrai quante cose belle ti farò vedere:A chjesa da Mmaculata, Santu Lia Viecchjiu, u Carminu, u Palazzu Russu, Gurniegghi, Triccannali, lu mara, lu turrazzu, li Serini, la Chiana, u Stromboli . . Oggi, dopo aver messo radici anche con nuove generazioni, in America, sono pronto a mantenere la promessa fatta ai miei genitori, anche se loro, purtroppo non ci sono più.Ripercorro così il percorso inverso di cinquanta anni fa con mia moglie e mio nipote Peter Junior.